OVINI E CAPRINI
Per gli ovini e caprini sono previste le seguenti azioni:
 

L’azione prevede consulenze finalizzate all’adeguamento delle strutture e al miglioramento dalla gestione igienico-sanitaria degli allevamenti con
particolare riferimento alla tecnica di mungitura e alla gestione dell’impianto di mungitura, al fine di ottenere il miglioramento dai parametri qualitativi del latte.

Viene rivolta particolare attenzione:

  • alle variazioni del contenuto in cellule somatiche negli allevamenti di ovini e caprini da latte che aderiscono al piano;
  • alle variazioni del contenuto proteico (assoluto e frazioni) e del conseguente valore caseario del latte ovino, in relazione a fattori genetici, fisiologici, ambientali e gestionali (azione da eseguire, a scopo dimostrativo, in un campione limitato di allevamenti per ciascuna specie).

Le consulenze prevedono:

  • Gestione del miglioramento dei pascoli e della loro utilizzazione al fine di potenziare le disponibilità foraggiere, migliorare il valore nutrizionale,  ridurre i fenomeni di degrado ambientale legati ad una irrazionale utilizzazione delle aree-pascolo (sovrapascolamento, sottopascolamento, etc.)
  • redazione di piani colturali con indicazioni sulle scelte varietali, sulle tecniche di concimazione, tecniche di produzione e conservazione dei foraggi;
  • formulazione di  piani alimentari per le diverse categorie di animali presenti e per le diverse fasi produttive con particolare riguardo ai bovini destinato all’ingrasso (integrazione della s.s. al pascolo  )
  • valutazione degli alimenti prodotti e/o acquistati anche mediante apposite analisi sia quantitative che qualitative (Laboratorio A.R.A.);
  • elaborazione e gestione del  manuale delle buone pratiche di  allevamento (Reg. CE 852/2004), secondo le linee guide approntate dal sistema allevatori ed approvate dal ministero della sanità;
  • Dove necessario redazione  della documentazione tecnica (PUA e/o PDF)  prevista dal “Programma d’azione per la tutela delle zone vulnerabili e non all’inquinamento da nitrati di origine agricola” e assistenza alla tenuta delle registrazioni;
  • miglioramento del benessere animale e della gestione igienico-sanitaria dell’allevamento;
  • consulenza sulla  sicurezza nei luoghi di lavoro.

La metodologia operativa si basa sulla valutazione e stima della fertilità di stalla, attraverso la raccolta dei dati e la stima degli indici riproduttivi (Età primo parto, interparto, fecondità, fertilità e prolificità). Attraverso la raccolta dei dati e la stima di alcuni indici (nati vivi, nati morti, ecc) viene alutato e stimato il fenomeno della mortalità neonatale. Il tecnico attraverso l’uso dell’ecografia ha la possibilità di valutare lo stato fisiologico e/o fisiopatologico dell’ apparato riproduttore; l’ecografia per ovvi motivi viene limitata all’accertamento dello stato di gravidanza delle pecore fecondate artificialmente o con monta controllata e su richiesta degli allevatori. L’analisi dei fattori di rischio per la fertilità e mortalità neonatale consente di definire le azioni correttive e preventive atte a rimuovere e a controllare le cause ed i rischi principali di ipofertilità e mortalità neonatale.

L’azione prevede:

  • analisi e valutazione dell'igiene ambientale;
  • analisi e valutazione delle misure sanitarie preventive (sistemi e procedure per l'identificazione degli animali, per l'acquisto di nuovi animali, stato di applicazione dei piani di risanamento, procedure e piani per la pulizia, disinfezione, demuscazione e derattizzazivalutazione dello stato sanitario generale delle greggi mediante apposita check list con particolare riferimento alle malattie parassitarie e infettive;
  • realizzazione di un monitoraggio per verificare la prevalenza delle malattie di origine parassitaria negli allevamenti; e programmazione dei relativi trattamenti farmacologici;
  • programmazione degli interventi da realizzare per prevenire le principali malattie;
  • controllo delle malattie parassitarie ed infettive più diffuse anche al fine di garantire le condizioni ottimali di salute per un efficace profilasse vaccinale della Blue Tongue e scongiurare eventuali danni vaccinali attraverso la gestione di piani di biosicurezza e la pratica esecuzione dei trattamenti di profilassi diretta e l’incentivazione dei farmaci necessari;
  • gestione dei residui farmacologici attraverso la ricettazione e registrazione (D.L.336/99), sugli appositi documenti, del rispetto dei tempi di sospensione con il controllo delle sostanze inibenti nel latte (analisi di routine sui campioni mensili);
  • implementazione del sistema di tracciabilità delle produzioni.