AGNELLO DELLE DOLOMITI LUCANE
L’allevamento ovino e caprino in Basilicata ha origini molto antiche, e ha rappresentato una risorsa fondamentale per l’economia agricola, in particolare della montagna.
Negli ultimi decenni, gli allevamenti ovicaprini sono diminuiti; ciò nonostante, il numero degli animali ad oggi ammonta ad otre 250.000 ed ha ancora un ruolo fondamentale nell’economia del territorio lucano. Nelle aree collinari e di pianura, a prevalente utilizzazione agricola, rappresenta una forma di utilizzazione delle aree marginali, incolte, o dei maggesi e delle stoppie.
La carne d’agnello, per la tipologia di allevamento, prevalentemente allo stato brado e per la salubrità dell’ambiente in cui si pratica rappresenta uno dei prodotti più sani e sicuri.
La tracciabilità e l’indicazione dell’origine delle carni rappresentano due punti nodali per la valorizzazione delle produzioni locali e per la sicurezza dei consumatori.
Sempre più spesso, infatti, vengono commercializzate come locali, carni di agnello provenienti da altri territori o dall’estero che, per raggiungere le nostre tavole, hanno effettuato lunghissimi viaggi in carri bestiame, con notevoli stress che inevitabilmente ne compromettono la qualità.
Per tutelare le produzioni locali nasce il marchio “Agnello delle Dolomiti Lucane” per iniziativa del GAL Basento – Camastra in collaborazione con l’Associazione Provinciale Allevatori.
Attualmente il marchio è detenuto dalla Cooperativa Edere Lucanum, che riunisce aziende zootecniche della collina e montagna lucana.
Al fine di offrire garanzie sull’origine e tracciabilità delle produzioni “l’Agnello delle Dolomiti Lucane” ha aderito al marchio “Italialleva” messo in campo dall’Associazione Italiana Allevatori che attraverso i tecnici del Sistema Allevatori controlla e segue gli allevatori lungo tutta la filiera.
La cooperativa è costituita, ad oggi, da circa 25 soci e 15 di soggetti terzi con un totale di circa 40 allevatori, sia della provincia di Potenza che di Matera.